Bombe di israele su Gaza

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--TR--
view post Posted on 27/12/2008, 14:48




Siamo sempre alle solite, come sempre, dappertutto! Cribbio, ma nessuno impara alcunchè in alcun pezzo di mondo?
C'è stata una tregua. Fine della tregua. Oggi Israele è tornato a sganciare bombe sulla striscia di Gaza. Fonti palestinesi danno notizia di 140 morti. Qualche razzo palestinese lanciato su città israeliane, ci sarebbe un ferito grave. Minacce di riprendere con gli attentati suicidi.
Come si diceva, siamo alle solite. Ma qual è il problema? La tregua è servita a qualcosa? Durante la tregua si è rimossa qualche causa del conflitto? Ovviamente, no.
Israele continua a costruire colonie, città, strade, abitazioni in territorio palestinese, territorio che l'Onu non gli ha mai riconosciuto e non gli riconosce. L'Onu però non ha la forza di far rispettare le sue risoluzioni.
Israele ormai da qualche anno ha annesso altri pezzi di territorio tirando su un muro alto 8 metri.
Non è questa la causa principale e fondamentale del conflitto? E' possibile parlare di pace senza pensare di eliminare tutte le colonie?
Ovviamente non è possibile accettare neanche i razzi e gli attentati suicidi di palestinesi in Israele. Ovviamente Israele ha il diritto di difendersi. Il problema però è la presenza illegale e illegittima e crescente di colonie israeliane in territorio non israeliano. Finchè non si elimina quel fattore, l'unico modo di evitare conflitti coi palestinesi è sterminarli tutti.
Noi dall'Italia potremmo fare qualcosa con un governo un po' più decente. Non credo che Frattini e il piduista abbiano voglia, interesse e capacità di combinare qualcosa in questo campo...

Cosa ne pensate?
 
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giroandy79
view post Posted on 27/12/2008, 19:51





dopo la seconda guerra mondiale i territori vennero spartiti..e non si capisce come mai qsti israeliani vogliono espandersi.

il problema e' che israele e' protetto dagli arroganti americani.che ovviamente se ne guardano bene dall'intervenire (quelli democratici..)invece intervengono nella inutile e ingiustaguerra in afghanistan,in iraq perke c'era il petrolio e in jugoslavia per allargare le basi nato.
invece in cina non ci vanno..eppure anke li' ci sn i diritti umani negati.questioni di luridi interessi economici e politici.
 
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giroandy79
view post Posted on 2/1/2009, 20:58




A GAZA RISCHIO DI “GENOCIDIO”
Quattro pensieri mi agitano la mente in queste ore, che definire drammatiche per il popolo palestinese non è sufficiente.
Primo. Circa 500 morti e 2000 feriti a Gaza, fino a questo momento. Le fredde previsioni statistiche ci dicono che, se tutto terminasse all’istante, le vittime sarebbero certamente più di 1000. Sono questi i numeri che provengono dall’inferno di quel pezzetto di terra che ha la maggiore densità abitativa esistente al mondo, sotto i bombardamenti da una settimana. Una strage di tali proporzioni non avveniva in Palestina da tempo.
Secondo. Il ministro degli esteri israeliano Livni, preoccupata più delle prossime elezioni in Israele e del suo destino politico che delle centinaia di cadaveri e macerie presenti sul campo, afferma con semplicità che non è in atto alcuna “emergenza umanitaria”. E questo lascia presagire che, qualora il governo israeliano non venisse fermato nelle prossime ore dalla diplomazia internazionale, il suo esercito entrerà nella striscia ed a quel punto la strage rischierà di trasformarsi in un vero e proprio genocidio.
Terzo. E’ molto probabile che Israele, come dice, abbia colpito ed eliminato con i bombardamenti moltissimi dirigenti, militanti e simpatizzanti di Hamas, dal momento che nelle città della striscia di Gaza la stragrande maggioranza della popolazione da tempo crede, e si è affidata “anima e corpo”, a questo movimento politico integralista ed estremista. Hamas ha stravinto tutte le elezioni amministrative e politiche che si sono tenute negli ultimi tre anni. Elezioni controllate da osservatori internazionali e da nessuno accusate di non rispondere ai classici canoni delle procedure democratiche in vigore nei paesi occidentali. Quasi tutti a Gaza appartengono ad Hamas e,$ in un modo o nell’altro, ne sono dirigenti, militanti o simpatizzanti. Il voler far credere che sia possibile distinguere tra Hamas e i cittadini di Gaza - bisogna avere il coraggio di dirlo - rappresenta oramai una chiara distorsione della realtà.
Quarto. Alla scomparsa dalla scena politica di Yasser Arafat un coro, quasi unanime, aveva salutato l’abbandono della scena politica, oltre che di quella terrena, del rais come l’inizio, finalmente, di un percorso di pace. Arafat era stato definito da molti, in buona o cattiva fede (e non solo dagli israeliani!), un “tappo” ostruente la pacificazione del Medioriente. Forse l’immagine del tappo resta calzante, ma dentro la bottiglia oggi è chiaro che non c’era la pace ma soltanto la potenziale drammatica esplosione di mille contraddizioni che covavano sotto le ceneri della disperazione e che fino ad allora erano state contenute e compresse. Contraddizioni della lunghissima tragedia di un popolo a cui nessuno di noi può oggi definirsi estraneo.
*Coordinatore Sd Regione Campania
 
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--TR--
view post Posted on 3/1/2009, 15:12




Avete ragione.
In particolare è interessante l'osservazione su Arafat. Veniva additato da destra e manca, soprattutto da israeliani e filo-israeliani, come un doppiogiochista, uno di cui non ci si poteva fidare. Ormai sembrava l'unico impedimento a una pace che, sparito lui, sarebbe quasi arrivata da sola. Eccome no.
A me sembra che fosse il più banale dei pretesti per gli israeliani per continuare con la loro espansione in Palestina. Espansione illegittima. Che è illegittima non lo sostengo solo io ma anche qualche decina di risoluzioni Onu. Quell'Onu a cui giustamente Israele chiede garanzie per la sua sicurezza, la stessa Onu a cui Israele doverosamente chiede di operare perchè si estirpi l'antisemitismo nel mondo.
Mi viene in mente anche un altro personaggio: Sharon. Più o meno dagli stessi intellettuali anti-Arafat, l'ex premier Sharon a momenti è stato santificato.
Questi aveva deciso lo sgombero unilaterale dei coloni da Gaza. E giù lodi e osanna: grande statista, scelta coraggiosa, la pace è più vicina.
Io invece ho sempre pensato: maddechè???!!!! Che cavolo di scelta coraggiosa è? Innanzitutto da quando hanno annunciato lo sgombero, a quando lo hanno eseguito, è passato più di un anno. Rimandavano perchè prima c'era una festività ebraica, adesso ce n'è un'altra, dopo la moglie di un capo dell'esercito aveva il raffreddore e allora si rimandava lo sgombero. Intanto si distoglieva l'attenzione dal vero problema, quello dell'espansione in Cisgiordania, che va avanti senza sosta.
Dopodichè: era lo sgombero di 8000 coloni israeliani da un fazzoletto di terra dove vivono + di un milione di palestinesi! Come sgomberare una via da Milano!!! Che 'zzo di grande mossa è??!!!! E' stata una buffonata, o poco più. Mi sembra che i fatti lo stiano dimostrando.
Per 8000 coloni mandati via da Gaza, molti di più se ne sono insediati a est!!! Con quell'operazione Israele fece la mossa di dimostrarsi forte con i propri coloni che non volevano andarsene, mentre la vera espansione continuava.
Radio Popolare mandò una propria inviata da quelle parti, che confezionò un bellissimo servizio. Lo sgombero era già annunciato. La giornalista a Gaza intervistò i coloni, ma non solo: nelle loro case trovò e intervistò un sacco di parenti dei coloni, venuti da mezzo mondo. Diciamo che a Gaza, la popolazione israeliana+parentado a quel punto poteva essere anche raddoppiata.
Abbiamo visto qual è la capacità dell'esercito israeliano di sigillare Gaza, senza far entrare o uscire neanche uno spillo. L'esercito aveva fatto entrare tranquillamente i parenti dei coloni. E secondo voi questi cos'erano venuti a fare? Ovviamente a protestare e fare resistenza contro i tirannici governo ed esercito di Israele, che li avrebbe strappati dalle loro case in cui a loro dire era giusto vivessero, perchè sulla Bibbia c'è scritto che quella era terra d'Israele.
In questo modo, il grande statista Sharon si era assicurato il gioco delle parti per far vedere che l'esercito sgomberava con la forza i coloni reticenti, quindi non era vero che lui vuole invadere i territori non suoi....
In buona sostanza: è il caso di affrontare la situazione per quella che è e non andare avanti a buffonate.
Vogliamo la pace? Israele deve ritirarsi dai territori. Poi può costruire tutti i muri che vuole, alti 8 metri e lunghi centinaia di chilometri, purchè lo faccia entro i propri territori, non prendendo dentro ampie fette di palestina, come succede adesso. Poi a me quel muro continuerebbe a ricordare il muro del ghetto di Varsavia e il muro di Berlino, ma almeno spostarlo in casa propria sarebbe un passettino in avanti!
Shalom
 
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giroandy79
view post Posted on 6/1/2009, 13:00




Luisa Morgantini *
Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana?


La popolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesi tutti, pagano il prezzo dell'incapacità della Comunità Internazionale di far rispettare ad Israele la legalità internazionale e di cessare la sua politicale coloniale.

Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce ed è una minaccia contro la popolazione civile israeliana, azioni illegali, da condannare. Bisogna fermarli.

Ma basta con l' impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti.

Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi, una occupazione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione di case, check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.

Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un contadino palestinese che si abbraccia al suo albero di olivo mentre un buldozzer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il marito taglia il cordone ombelicale con un sasso perché soldati israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all' ospedale, o Um Kamel, cacciata dalla sua casa, acquistata con sacrifici perché fanatici ebrei non sopravissuti all'olocausto ma arrivati da Brooklin, pensando che quella terra e quindi quella casa sia loro per diritto divino, sono entrati di forza e l'hanno occupata perché vogliono costruire in quel quartiere arabo di Gerusalemme un'altra colonia ebraica. Avete mai visto i bambini dei villaggi circostanti Tuwani a sud di Hebron che per andare a scuola devono camminare più di un ora e mezza perché nella strada diretta dal loro villaggio alla scuola si trova un insediamento e i coloni picchiano ed aggrediscono i bambini, oppure i pastori di Tuwani che trovano le loro tanche d'acqua o le loro pecore avvelenate da fanatici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma perché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400 coloni hanno cacciato migliaia di palestinesi, costringendo a chiudere più di 870 negozi.

Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggi che divide palestinesi da

Palestinesi, che annette territorio fertile e acqua ad Israele, un muro considerato illegale dalla Corte Internazionale di giustizia. Avete visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per questioni di sicureza, negli ultimi 19 mesi sono 283 le persone morte per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali all'estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani del gruppo Phisician for Human rights garantissero per loro. Avete sentito il freddo che penetra nelle ossa nelle notte gelide di Gaza perché non c'è riscaldamento, non c'è luce, o i bambini nati prematuri nell'ospedale di Shifa con i loro corpicini che vogliono vivere e bastano trenta minuti senza elettricità perché muoiano.

Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un morto per dire no, ma anche le proporzioni contano dal 2002 ad oggi per lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia e migliaia di case ed uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di bambini che non tiravano razzi.

Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere israeliane, voi dirigenti politici avete tutti manifestato indignazione, avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele abbia il diritto di esistere come uno Stato normale, uno stato per i suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle della partizione della Palestina decisa dalla Nazioni Unite del 1947.

Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: Cessate il fuoco, cessate l'assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l' occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minaccie contro Israele.

Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv, ci rifiutamo di essere nemici, basta con l'occupazione.

Dio mio in che mondo terribile viviamo.

*Vice Presidente del Parlamento Europeo
 
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giroandy79
view post Posted on 8/1/2009, 20:01





Quando si ammazza il futuro di un popolo si deve parlare di genocidio
Scritto da Massimo Carlotto
La notte di capodanno era immersa nella neve e nel silenzio della montagna. A mezzanotte sono cominciati i botti. Tutta la valle rieccheggiava di scoppi e il buio si colorava di rosso e di verde... A mio figlio e agli altri bambini piccoli quelli più vicini davano fastidio. S'impaurivano. Mi sono venuti in mente i bambini di Gaza e mi è passata la voglia di festeggiare. I bambini impazziscono di terrore sotto le bombe.
La percentuale di bambini vittime di questa invasione è altissima. E quando si ammazza il futuro di un popolo si deve parlare di genocidio.
La storia dei razzi kassam è solo una scusa ridicola con cui i bugiardi si sciacquano la bocca. Mi sono messo puntigliosamente a fare i conti. Tot morti israeliani e tot palesinesi... a 100 palestinesi contro 1 vittima israeliana ho smesso di perdere tempo a lambiccarmi il cervello.
Chi aggredisce chi?
I razzi kassam sono artigianali e seppure mortali dal punto di vista bellico sono ridicoli rispetto alle armi non convenzionali disinvoltamente usate dall'esercito israeliano. Il fosforo bianco impedisce ogni ulteriore intervento medico... I proiettili all'uranio impoverito dopo aver fatto il loro sporco lavoro continuano a seminare morte...
Chi aggredisce chi?
Gaza in tempo di pace è il buco del culo del mondo. Un luogo dove è quasi impossibile vivere. E' un vero e proprio inferno dove Hamas ha la maggioranza politica. A me non piace e non condivido la sua linea politica e le sue parole d'ordine dalla comoda poltrona del mio comodo studio di una città del nordest italiano. Ma se vivessi a Gaza e dovessi fare i conti quotidianamente con una vita priva di prospettive e il futuro negato del mio bambino forse sarei un militante attivo di quella organizzazione.
Se guardo al passato del popolo palestinese non posso che rabbrividire. Se guardo al futuro, non ne vedo.
Dietro a questa farsa della sicurezza c'è una strategia precisa e cioè di ridurre i palestinesi alla realtà dei nativi americani. Israele non crede e non ha mai creduto nella parola d'ordine: due popoli, due stati. Ne vuole uno solo. Il suo.
Un ebreo colto e saggio come Moni Ovadia sostiene che dietro il conflitto israelo-palestinese oggi ci sia il futuro del controllo delle risorse idriche dell'area. Ne sono certo anch'io. ma questo è il risiko dei potenti. Oggi Gaza è senza acqua e la gente soffre la sete. Una delle prime mosse degli israeliani è stata quella di mettere in crisi i servizi primari e il fatiscente sistema ospedaliero. Eppure loro sono i buoni.
Gaza, per noi, è qualcosa di più di un conflitto di bassa intensità al debutto del 2009: tutto sarà come prima o nulla sarà come prima. Dipende da come intendiamo percepire il nostro agire.
Massimo Carlotto
Abbiamo preso queste considerazioni dal forum del sito www.massimocarlotto.it sembrano parole adeguate a descrivere lo stato di ognuno di noi di fronte alla tragedia di questi giorni.
 
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5 replies since 27/12/2008, 14:48   206 views
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